Calcio: riparte la grande avventura del Real Sala Baganza paralimpico - Unione Pedemontana Parmense

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Calcio: riparte la grande avventura del Real Sala Baganza paralimpico

Calcio d’inizio per il Real Sala Baganza paralimpico, la squadra formata da ragazzi e ragazze che vivono nei comuni dell’Unione Pedemontana Parmense.
 

Sabato 28 ottobre, i ragazzi e le ragazze di Mister Simone Rossi hanno disputato la prima partita in quel di Noceto, perdendo la prima partita con il Carpi ma vincendo la seconda con il Bibbiano-San Polo. Il risultato più importante, però, loro lo hanno già centrato: l’aver creato un gruppo affiatato, capace di divertirsi dentro e fuori dal campo praticando uno sport che gli ha consentito di migliorarsi sotto il profilo psico-fisico e, nel giugno scorso, di realizzare un sogno: una settimana a Madrid ospiti dei blancos di Carletto Ancelotti.

Una squadra molto speciale, il Real Sala paralimpico, nata tre anni fa da un’idea del presidente della società calcistica salese, Claudio Guareschi, sostenuta con entusiasmo da Azienda Pedemontana sociale e dall’Amministrazione comunale. Una squadra che ha scatenato un entusiasmo inaspettato, al punto che oggi conta una rosa di venti atleti, quindici ragazzi e 5 ragazze, destinata a crescere ancora. Perché ci sono già altre famiglie che hanno chiesto di poter iscrivere i loro figli e ad affiancare Rossi è già arrivato Orlando Castiglione, padre di una delle giocatrici. Ma si sta ancora lavorando ad un rafforzamento dello staff, che conta anche il dirigente tuttofare Michele Bertoli. Un entusiasmo contagioso, al punto che diverse aziende, in particolare la Barilla, hanno deciso di sostenere, e non solo economicamente, l’attività di questi ragazzi e ragazze, anche in occasione della trasferta spagnola.


Come l’anno scorso, il Real Sala partecipa a due campionati regionali: il FGCI-DCPS paralimpico, iniziato a fine ottobre, e il CSI, che ha preso il via sabato 4 novembre a Formigine con un pareggio (7 a 7). In cantiere ci sono, inoltre tante altre attività e già si pensa ad una nuova trasferta. Mercoledì 8 novembre, ad esempio, verrà disputata una partita a squadre miste con i dipendenti dello stabilimento Barilla di Rubbiano.


«Nel nostro piccolo siamo riusciti a fare qualcosa di grande – commenta il presidente Guareschi –. La squadra cresce, ci sono stati nuovi innesti e vederli migliorare grazie all’attività motoria è una gioia. Guidati dal Mister Rossi e da Bertoli, che lavorano con tanta passione, hanno creato un gruppo stupendo, coinvolgendo anche le famiglie. Per la nostra società questa squadra è un fiore all’occhiello e la trasferta a Madrid è servita per rafforzare ancor di più il rapporto tra i ragazzi e tra le loro famiglie».

«Con questa squadra sono più le emozioni e le soddisfazioni che le delusioni», sorride Mister Rossi, che alle competenze calcistiche unisce quelle professionali di educatore scolastico (lavora per Pedemontana sociale attraverso la cooperativa Auroradomus). «I ragazzi sono migliorati tantissimo e si vogliono molto bene – prosegue Rossi –. Si è creato un bel gruppo, dove chi è meno in difficoltà aiuta chi è più in difficoltà e questo è un aspetto sul quale ho puntato molto, perché il calcio non è solo il risultato, ma anche integrazione all’interno della squadra e con l’ambiente esterno. L’anno scorso siamo stati alle finali di Coverciano e a Madrid, i ragazzi sono usciti dal loro contesto familiare e con loro ho impostato un lavoro educativo.  Ad esempio – spiega –, negli spogliatoi li aiuto a sviluppare l’autonomia nel lavarsi e nel vestirsi, abilità che gli servono nella vita quotidiana. Anche i familiari, che sono i nostri primi tifosi, hanno fatto gruppo, e questo è importante perché possono confrontarsi tra loro per condividere le esperienze e le problematiche.

«Siamo orgogliosi di poter sostenere questa meravigliosa squadra – sottolinea il presidente di Azienda Pedemontana sociale e sindaco di Traversetolo Simone Dall’Orto –. Molti di questi ragazzi e ragazze partecipano già alle attività e ai laboratori promossi dall’azienda in collaborazione con le associazioni del territorio e gli enti del terzo settore, ma credo che dare loro un’ulteriore opportunità di socializzazione e miglioramento del benessere psico-fisico attraverso lo sport rappresenti il completamento di quel percorso fatto di progetti e servizi messi in campo da APS per favorire il maggior grado di autonomia possibile delle persone con disabilità».

 

 


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