Il comandante Drigani nominato Cavaliere della Repubblica - Unione Pedemontana Parmense

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Il comandante Drigani nominato Cavaliere della Repubblica

Dal primo gennaio Franco Drigani si godrà la meritata pensione. E proprio sul “finale di carriera”, per il comandante della Polizia locale e responsabile della Protezione civile dell’Unione Pedemontana Parmense, è arrivato un prestigioso riconoscimento: il cavalierato della Repubblica.


Un riconoscimento ricevuto nella mattinata di giovedì 1° dicembre in Prefettura dal massimo rappresentante locale dello Stato, Antonio Lucio Garufi, a seguito dell’impegno profuso nella gestione dell’emergenza pandemica nei comuni della Pedemontana Parmense (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo). E per sottolineare l’importanza del momento, Drigani è stato accompagnato da Maristella Galli, sindaca dei Collecchio e presidente dell’Unione, e Gian Carlo Dodi, vicesindaco di Collecchio. Durante la pandemia, oltre a coordinare i controlli degli agenti sul rispetto delle restrizioni per limitare il contagio, in qualità di responsabile del servizio di Prociv Drigani si era occupato anche di acquistare e rifornire i Comuni, ma più in generale tutti i soggetti pubblici che ne avessero necessità, dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, gel etc.).


«Ringrazio gli amministratori dell’Unione che a suo tempo avanzarono la mia candidatura per questa benemerenza, dimostrando l’apprezzamento per il lavoro svolto – sottolinea il neo Cavaliere –. E ringrazio anche gli agenti della Polizia locale, i funzionari e volontari della Protezione civile, per il grande impegno e senso del dovere durante quei giorni così delicati e complessi»

«Un meritato riconoscimento – sottolinea la presidente dell’Unione Pedemontana Parmense e sindaca di Collecchio Maristella Galli a chi ha messo il suo impegno al servizio della comunità ogni giorno e, soprattutto durante la pandemia ha contribuito a coordinare gli interventi a salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini».

 

 


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