
L’Unione Pedemontana Parmense entra ufficialmente tra i soci della “Fondazione per le vittime dei reati”, organizzazione senza scopo di lucro nata per volontà della Regione, delle Province e dei Comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna per dare un aiuto a chi è colpito, direttamente o indirettamente, da gravi crimini. Un aiuto concreto che, superando i vincoli a cui sono sottoposte le amministrazioni pubbliche, può essere immediato.
Scendendo nei dettagli, la Fondazione interviene a favore dei cittadini emiliano-romagnoli vittime di reati quando, da delitti non colposi, ne derivi la morte o un danno gravissimo alla persona, sia ai beni morali, sia materiali che costituiscono l´essenza stessa dell´essere umano, come la vita, l´integrità fisica, la libertà morale e sessuale. L’organizzazione può, ad esempio, dare un sostegno scolastico ai figli delle vittime, fornire particolari cure mediche, spese per la copertura dell'affitto o del mutuo per la casa, oppure erogare una donazione una tantum per affrontare le difficoltà più urgenti.
L’Unione Pedemontana, che aveva aderito alla Fondazione lo scorso 20 aprile con una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio, ha fatto il suo ingresso ufficiale durante l’assemblea dei soci che si è svolta lo scorso 15 dicembre a Bologna, nella sede della Regione, insieme all’Unione Val d’Enza.
Una seduta importante alla quale, in rappresentanza dell’Unione pedemontana, ha partecipato il direttore generale di Azienda Pedemontana Sociale Adriano Temporini. L’assemblea ha infatti approvato fra gli altri temi posti all’ordine del giorno il Bilancio preventivo 2018 e la Proposta di Rinnovo del Piano triennale di Prevenzione della Corruzione 2018 – 2020 inclusivo del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.).